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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

lunedì 14 gennaio 2013

"Nova lex, sed lex"

"Sarebbe opportuno che il kosovaro violentatore Vilson Ramaj - ha suggerito il questore di Bergamo - cambiasse domicilio dopo la dura manifestazione sotto la sua abitazione al  centro della città".
Il suggerimento è stato condiviso dal procuratore della Repubblica il quale si è detto convinto che il cambio di domicilio sia una ipotesi legittima da valutare. Disporrà dunque, alla fine, che Vilson Ramaj lasci la sua abitazione nella centrale Via Borgo Santa Caterina per una più sicura e giusta residenza, in attesa del processo, nel carcere  periferico di Via Gleno? Sembrerebbe proprio di no. Intanto perché il cambiamento di domicilio - secondo norme alle volte incomprensibili alla gente - non può avvenire d'autorità, ma deve essere richiesto dall'imputato attraverso il suo legale. E poi perché, ove imputato e suo legale dovessero convenire a loro volta sull'opportunità di un cambio di domicilio, si guarderebbero bene dall'indicare, come nuova residenza, una cella nel carcere periferico di Via Gleno. "Dura lex, sed lex"? Alle volte. Altre volte, invece, "Nova lex, sed lex". Ove l'aggettivo "novus, nova, novum", oltre che nuovo e nuova, in latino significa anche strano e strana, strambo e stramba, inaudito e inaudita. Appunto.
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