"Sarebbe opportuno che il kosovaro violentatore Vilson Ramaj - ha suggerito il questore di Bergamo - cambiasse domicilio dopo la dura manifestazione sotto la sua abitazione al centro della città".
Il suggerimento è stato condiviso dal procuratore della Repubblica il quale si è detto convinto che il cambio di domicilio sia una ipotesi legittima da valutare. Disporrà dunque, alla fine, che Vilson Ramaj lasci la sua abitazione nella centrale Via Borgo Santa Caterina per una più sicura e giusta residenza, in attesa del processo, nel carcere periferico di Via Gleno? Sembrerebbe proprio di no. Intanto perché il cambiamento di domicilio - secondo norme alle volte incomprensibili alla gente - non può avvenire d'autorità, ma deve essere richiesto dall'imputato attraverso il suo legale. E poi perché, ove imputato e suo legale dovessero convenire a loro volta sull'opportunità di un cambio di domicilio, si guarderebbero bene dall'indicare, come nuova residenza, una cella nel carcere periferico di Via Gleno. "Dura lex, sed lex"? Alle volte. Altre volte, invece, "Nova lex, sed lex". Ove l'aggettivo "novus, nova, novum", oltre che nuovo e nuova, in latino significa anche strano e strana, strambo e stramba, inaudito e inaudita. Appunto.
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