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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

sabato 7 settembre 2013

Sorella crudele

"Per favore - ha chiesto il Ministro per l'Integrazione, la pd Cécile Kyenge - non chiamatemi più con il nome acquisito dopo il mio trasferimento in Francia, ma con il mio nome congolese di origine e, cioè, Kashetu".
Per ribadire orgogliosamente le proprie origine etniche? Può darsi. Oppure - chissà - per nascondere pudicamente le proprie origini familiari dopo che la sorella Kapya è stata addirittura rinviata a giudizio, proprio in questi giorni, per avere picchiato violentemente una ragazza albanese, per ragioni razziali, e averle gridato in faccia: "Tanto io ho le spalle ben coperte". Povera Kashetu ex Cécile Kyenge la quale, da quando ha assunto il suo ruolo di Ministro, ha sempre predicato, giustamente, contro ogni violenza e ogni discriminazione razziale. Povera Kashetu, sì, anche se le colpe di una sorella non possono ricadere su un'altra sorella.
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