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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

mercoledì 11 settembre 2013

Santa Sede 2

"Il celibato dei sacerdoti - ha rilasciato l'intervista, al quotidiano venezuelano "El Universal", il nuovo Segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin - non è un dogma della Chiesa e se ne può discutere perché è solo una tradizione ecclesiastica".
Che il celibato dei sacerdoti non fosse un dogma è sempre stato conosciuto e riconosciuto. Se ne decise la prima volta, in termini nemmeno chiari, nel canone 33 del Concilio di Elvira (intorno al 300), se ne riparlò nel Conciclio romano con Papa Siricio (nel 386), fu reso effettivamente obbligante e vincolante dal Concilio di Trento (nel XVI secolo), ma mai fu dichiarato dogma. L'intervista del nuovo Segretario di Stato vaticano, dunque, ha rimesso la questione, storicamente, nei termini giusti. E ha fatto comprendere che, trattandosi di una tradizione ecclesiastica, nulla osterebbe a che venisse presa in considerazione per adeguarla ai tempi moderni. Una rivoluzione, insomma, un vero terremoto. E, per certi vecchi curiali, certamente una bestemmia. Ma i vecchi curiali, con la gestione di Papa Francesco, stanno perdendo sempre più terreno. Per cui la Chiesa, pur con i suoi tempi tradizionali, potrebbe essere già avviata su una strada nuova. Costruita su nuove pietre e con nuovi confini. A camminarci su, magari, anche i preti sposati.
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