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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

lunedì 23 settembre 2013

Dignità cercasi

"Se la "Costa Concordia" è andata a sbattere contro gli scogli dell'Isola del Giglio - ha insistito, durante la prima udienza a suo carico, davanti ai giudici del Tribunale di Grosseto, l'ex comandante Francesco Schettino - la colpa è stata del timoniere il quale "non mise la nave a sinistra"".
Può darsi pure che il timoniere non avesse messo "la nave a sinistra" (saranno prima i periti, poi i giudici a stabilirlo), ma è stato già appurato tecnicamente che, anche con questa ultima tardiva manovra, la "Costa Concordia" sarebbe andata a sbattere ugualmente, con violenza, contro gli scogli dell'Isola del Giglio. Non solo: ma  anche il fatto che il comandante Schettino se la sia svignata dalla nave prima che tutti i passeggeri fossero stati messi in salvo è stata colpa del timoniere? E' stato il timoniere, insomma, il quale lo ha spinto giù, in un canotto, indirizzandolo in salvo su un vicino scoglio? E il quale, poi, lo ha indotto a non ubbidire alla Capitaneria di porto che gli imponeva, giustamente, di risalire a bordo? Ora che i sommozzatori hanno ripreso a scandagliare all'interno e al di sotto della raddrizzata "Costa Concordia", per cercare di recuperare i corpi di due vittime ancora dispersi, cerchino anche di recuparare, se possono, la dignità di quel comandante Schettino il quale dovrebbe averla persa, quella tragica sera, nel mare dell'Isola del Giglio.
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