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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 1 aprile 2014

Se a vergogna si aggiungesse vergogna...

"Con 40 mila euro di pena pecuniaria - è l'incredibile notizia - i vergognosi clienti delle due studentesse di 14 e di 15 anni, le quali si prostituivano al quartiere Parioli a Roma, potrebbero tornare completamente liberi ed evitare che si conosca la loro identità".
Come sarebbe possibile? Così. Potrebbero chiedere di accordarsi e, allora, la pena scenderebbe ad un anno di reclusione. Ma poi, con la concessione delle attenuanti generiche per non avere precedenti penali, la pena scenderebbe ulteriormente a otto mesi e, infine, grazie allo sconto derivante dal patteggiamento, arriverebbe ad appena cinque mesi e dieci giorni. E qui scatterebbe l'alternativa: o la libertà controllata (che nessuno sceglierebbe) o (che tutti sceglierebbero) il pagamento della pena pecuniaria di 250 euro al giorno per 160 giorni di condanna inflitta. Che farebbe, appunto, 40 mila euro esatti. Quaranta mila euro punto e basta. Quaranta mila euro e non se ne parlerebbe più. Come se non fosse successo niente. Come se tutto potesse continuare a comprarsi con i soldi. Come se chi ha i soldi - e i clienti delle due ragazzine dei Parioli li hanno perché sono tutti personaggi danarosi - potesse, con un semplice assegno, cancellare perfino uno dei reati più squallidi e vergognosi. Sarebbe, però, una vergogna dentro la vergogna. C'è quindi da augurarsi che i magistrati quali hanno in carico la vicenda, due donne, non accettino di esserne compartecipi.
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