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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

mercoledì 15 gennaio 2014

Josepha, Nunzia e Davide

"Quando Josepha Idem si è trovata in un "caso" - ha stilettato, a proposito del "caso" in cui si è trovata Nunzia De Girolamo, il neosegretario del Pd, Matteo Renzi - lei si è dimessa dimostrando uno stile profondamente diverso".
Ma il neosegretario del Pd, Matteo Renzi, ha stilettato con la lama dell'etica universale o con la lama del tornaconto personale? Sembrerebbe più verosimile la seconda ipotesi. Perché, se la lama fosse stata quella dell'etica universale, allora, alla Nunzia De Girolamo (neppure, almeno fino ad ora, indagata) avrebbe affiancato anche quel suo fedelissimo "responsabile welfare e scuola" Davide Faraone il quale è stato invece già indagato, nientemeno di peculato, per un "caso" alla Regione Sicilia. Lama, quindi, del tornaconto personale. Gran baccano sulla Nunzia perché, se si fosse dimessa, avrebbe evitato a lui, magari, la "botta" finale al Governo Letta. E gran silenzio su Davide perché, se gli avesse chiesto di dimettersi, avrebbe evitato a lui, magari, di continuare a gloriarsi di certe nuove scelte nel partito. Anche se tutti, a cominciare però da Matteo Renzi, si dovrebbe stare correttamente in silenzio. In attesa del giudizio finale dei magistrati. Su Nunzia come su Davide.
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