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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

domenica 12 gennaio 2014

I corsi di "bridge" per aggiornare i medici

"Una ex funzionaria della Asl di Bergamo, Laura Tidone - è giunta notizia - ha pensato di trasformare quel "bridge" che è la sua passione, una volta andata in pensione, in un progetto di aggiornamento professionale per medici".
Ma davvero per medici e non per appassionati al "nobile gioco di carte"? Davvero per medici. Il che, obiettivamente, non può che lasciare - con tutto il rispetto per il "bridge" - davvero basiti o, perlomeno, perplessi. Perché, per diagnosticare correttamente una malattia o per portare correttamente a termine un intervento chirurgico, ai medici sarebbe certamente più utile aggiornarsi su nuove scoperte e nuovi rimedi da tutto il mondo che non distribuirsi in coppie nord-sud ed est-ovest per qualche giro di "bridge". Ma c'è, incredibilmente, di più. Mentre ogni medico e chirurgo deve raggiungere, ogni anno, 50 punti per il proprio aggiornamento professionale, le autorità sanitarie hanno assergnato 25 punti, incredibilmente, al corso di "bridge" della dottoressa Laura Tidone. Con questo scandaloso assurdo: che all' ospedale "Papa Giovanni XXIII" di Bergamo, mentre i medici "aggiornati in bridge" potranno ottenere dunque 25 punti, i medici i quali avranno finito di frequentare quel corso  sulla "Radioterapia interoperatoria per la cura del tumore al seno", che permetterà di risparmiare alla paziente il calvario delle applicazioni successive all'intervento, potranno invece ottenere appena 4 punti. Lo scandalo della sanità italiana, insomma, non sta soltanto nelle spese incontrollate e in certe illecite manovre baronali. La sanità italiana, purtroppo, è tutto uno scadalo. Dalla A alla Z.
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