"Le file impressionanti per pagare tributi oltretutto incomprensibili, assurdi, vigliacchi e "a stretto giro di posta" - aumentano, sui giornali, le proteste - stanno a dimostrare come lo Stato avido e spendaccione continui a considerare i cittadini peggio che sudditi".
Proteste più che legittime. Ma peggio potrebbe accadere, in futuro, quando i cittadini saranno chiamati a pagare la prima rata di quella Imposta unica comunale che esigerà, prima di un bel po' di euro, un bel po' di calcoli astrusi e difficili. Si sarebbe ancora in tempo, in verità, per evitare ai cittadini, almeno, l'incredibile onere dei calcoli. Nel senso che i cittadini potrebbero ricevere, almeno, le cartelle con i calcoli già fatti - correttamente, se possibile - dai Comuni. Ma accadrà mai un miracolo burocratico del genere? No, se i Comuni non venissero obbligati a farlo dal Parlamento. E, però, il fatto è che il Parlamento sembra appassionarsi più ai feroci duelli tra fazioni
che ai problemi, piccoli e grandi, degli italiani. Italiani chi?
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