"Tra gli scavi archeologici di Pompei - continua ad esserci il parere del Ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini - circolano troppi turisti e, dunque, occorrerà introdurre il numero chiuso". "Ove così dovesse essere - hanno tenuto a chiarire subito i custodi - contare gli ingressi non spetterebbe certo a noi".
Mentre la Reggia di Versailles e il British Museum staccano ogni anno, complessivamente, più di 13 milioni di biglietti e stanno organizzandosi per aumentarne il numero, gli scavi archeologici di Pompei, che ne staccano appena due milioni, si starebbero dunque organizzando per diminuirne il numero. Un incredibile atto di autolesionismo. Di incomprensibile rinuncia a quello che dovrebbe costituire un vero e proprio tesoro, oltre che dal punto di vista economico, da quello artistico, storico e culturale. Un atto, oltretutto, che sta irritando i due ispettori inviati dall' Unesco, il francese Jean Adam e il britannico Cristopher Young, i quali hanno tenuto ad avvertire che, continuando di questo passo, gli scavi archeologici di Pompei rischiano di essere cancellati dai patrimoni dell'umanità. Ecco a voi, in tutto il suo orrore, un altro aspetto dell'Italia delle meraviglie.
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