"Il sindaco di Roma, Ignazio Marino - dopo avere lasciato la città in pieno allarme rosso - si era detto costretto a partire per Milano in quanto l'assemblea dell' "Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia" avrebbe dovuto assumere importanti decisioni ed eleggere il nuovo Presidente".
Già abbastanza discutibile. Intollerabile, invece, che il sindaco Marino, una volta esperito questo suo "irrinunciabile compito milanese", non sia ripartito subito per quella "sua" Roma che stava affondando sotto un terribile nubifragio portatore di allagamenti in alcune zone anche pericolosi, numerosi blocchi stradali, inagibilità di metropolitane, crolli (perfino nel muro della storica Porta Pia), stragi di alberi (perfino quell' "alberone" che era sempre stato uno dei simboli della città, anche se lui, da buon genovese, che ne può sapere?), invece di avere insomma rispettato l'impegno di essere "pronto a tornare subito in caso di emergenza", se n'è andato a mangiare, tranquillo e rilassato, in un "sushi bar" alla moda in una delle zone più "chic" di Milano. Poi a Roma con calma. E nemmeno per andarsi a sincerare di quanto era accaduto, in sua assenza, nelle zone più colpite. Non con la sua amata bicicletta, per carità. Ma neppure su un anfibio dei Vigili del fuoco. Ignazio Marino: ma che razza di sindaco è?
.
1 commento:
Infatti non è un sindaco,è un NONSINDACO!
Posta un commento