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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 13 febbraio 2014

Ci vorrebbe un amico

"Lasciamo stare le foibe - ha detto, durante il suo concerto al "Politeama Rosselli" di Trieste, il cantante Antonello Venditti - perché sarete stufi di sentirle nominare".
Due premesse e una domanda. La prima premessa: nessun italiano può ritenersi stufo di sentire nominare le foibe perché sulle foibe, per decenni, è stato imposto, da certa politica e da certa storiografia care anche ad AntonelloVenditti, un vergognoso silenzio. La seconda premessa: la frase infelice, cinica e stupida è stata pronunciata, da Antonello Venditti, proprio a ridosso della finalmente solenne commemorazione di quelle foibe. La domanda: ma perché Antonello Venditti non si limita a fare ciò che sa fare - cioè cantare - e s'infogna in temi che non conosce o finge di non conoscere? "Ci vorrebbe - come lui canta - un amico". Un amico che glielo faccia capire.
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