"Poiché in classe c'è un bambino che non ha un padre e una madre, ma due madri conviventi - è stato deciso in una scuola materna a Roma - il 19 non verrà festeggiata, per non turbarlo, la tradizionale "Festa del papà"".
Potrebbe accadere lo stesso, in occasione della "Festa della mamma" a maggio, ove in una classe venisse a trovarsi un bambino con due padri conviventi? O ad ottobre, in occasione della "Festa dei nonni", ove in una classe venisse a trovarsi un bambino figlio di due genitori divorziati e risposatisi così da ritrovarsi non due, ma quattro nonni? A parte la considerazione che certe ricorrenze continuano ad avere sempre più un valore commerciale anziché affettivo e familiare, la questione andrebbe in ogni caso approfondita a prescindere. Ma non da genitori isterici o da personale scolastico senza una specifica preparazione su certi temi di non facile soluzione: da esperti - magari su sollecitazione dei competenti organi istituzionali - con seri studi, ricerche e convegni. Prima che nelle scuole finisca, magari, a pugni tra genitori e genitori e tra genitori e insegnanti.
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