"E' ora di finirla con chi viene eletto con qualcuno e poi passa di là - aveva detto, nel 2010 a "Porta a porta", l'allora sindaco di Firenze Matteo Renzi - Chi se ne va da un partito deve lasciare anche il seggiolino".
Parole, Madonnina, più che sacrosante. Solo che quel cornuto del demonio, evidentemente, deve avergliele bruciate nel cervello ora che il Matteo è divenuto Presidente del Consiglio. Proprio lui, pochi giorni fa, ha infatti nominato nuovo sottosegretario alla Cultura quella Dorina Bianchi la quale, eletta a suo tempo nel Ccd, è poi passata dal Ccd all'Udc, dall'Udc alla "Margherita", dalla "Margherita" al Pd, dal Pd ancora all'Udc, dall'Udc al Pdl, dal Pdl al "Nuovo centro destra" di Angelino Alfano. Altro, dunque, che ricordarle di lasciare il seggiolino. Lui, il Matteo "predica bene e razzola male", l'ha fatta accomodare, addirittura, su una comoda poltrona del suo salotto governativo. La pisana Dorina Bianchi sulla dorata poltrona di sottosegretario alla Cultura. Maremma cinghiala. E sempre più toscana.
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