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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

lunedì 15 febbraio 2016

Alla faccia della semplificazione

"Dovendo vendere un appartamento - ha raccontato, nella posta dei lettori di un quotidiano nazionale, il signor Abelardo Ignoti - mi sono recato dal notaio con l'atto di successione che attestava la mia proprietà. Il notaio, però, ha voluto anche l'atto di morte della persona dalla quale avevo ereditato. L'ho trovato e gliel'ho mandato per fax. E no: dovevo portargli l'originale. Gli ho portato allora l'originale, ma di nuovo "e no" in quanto l'originale era di sei mesi prima"
Ma perché - c'è da chiedersi - il notaio o le norme che lui è costretto ad applicare temono che uno possa resuscitare nemmeno dopo quattro giorni come Lazzaro, ma addirittura dopo sei mesi? La famosa semplificazione del Ministro Madia, evidentemente, non tutte le complicazioni e le assurdità si è portata via.
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