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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 7 gennaio 2016

Quel diritto morto nella culla

"Un automobilista brasiliano senza patente, ubriaco e drogato - arrestato, a Milano, per avere investito due giovani motociclisti senza poi neppure soccorrerli - non è stato però rinchiuso in carcere per una ragione definita, dal giudice, "tecnica"".
La "ragione tecnica"? Che, per il reato pur commesso in flagranza e con tutte quelle aggravanti, è prevista una "pena edittale" massima di tre anni che non prevede la misura del carcere. Secondo le leggi del nostro Paese, cioé, una persona senza patente, ubriaca, drogata e che non soccorre perfino chi abbia investito non merita più di tre anni e, per questo, neppure il carcere in attesa del giudizio. L'Italia culla del diritto? Il diritto, poverino, deve essere morto nella culla.
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