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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

sabato 9 gennaio 2016

Come ti manganello il sindacato di polizia

"Gianni Tonelli - il segretario generale del Sindacato autonomo di polizia il quale è da sempre in prima linea nel denunciare le difficoltà in cui vengono tenute, dal Governo, le forze dell'ordine - è stato avvertito di un procedimento disciplinare aperto, nei suoi confronti, dalla Questura di Bologna".
Per le sue giuste insistenti denunce? Sarebbe stato troppo smaccato e, quindi, ufficialmente non per quelle. Ma perché lui - secondo la Questura di Bologna - avrebbe indossato contro le regole, partecipando ad una trasmissione "In mezz'ora" di Rai3, una "polo" della polizia in sua dotazione. Peccato, però, che non sia vero. Perché la "polo" indossata da Gianni Tonelli in quella occasione era una "polo" sua e non quella in dotazione alla polizia: di altro materiale, di altro colore, due bottoni del sindacato sugli alamari, con la scritta "I love Polizia" sulle spalle. Un abbaglio, allora, della Questura di Bologna? Una Questura dovrebbe stare attenta, per mestiere, a non prendere abbagli. E dunque, sotto sotto, ecco spuntare la verità che si voleva nascondere: il provvedimento disciplinare nei confronti di Gianni Tonelli verrà preso perché lui ha "osato" denunciare una situazione che si vorrebbe non fosse nota ai cittadini. E, avendolo fatto oltretutto da sindacalista, con tante manganellate alle libertà sindacali. Ministro dell'Interno Alfano, è giusto così?
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