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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 15 gennaio 2016

Il tratto umano dell'ex comandante Schettino

"Guardavo la "Concordia" di fronte a me, rovesciata su un fianco come un animale ferito - questo ha dichiarato l'ex comandante Francesco Schettino dirà, in sua difesa, ai giudici d'Appello - Avrei voluto raddrizzarla con le mie mani... La Corte valuti il mio tratto umano".
Francesco Schettino, cioè, riterrebbe a lui favorevole difendersi con il confermare che, mentre la "Concordia" si stava rovesciando su un fianco causando decine di morti, lui se ne stava a guardarla, al sicuro, su uno scoglio? Che avrebbe voluto raddrizzare la nave con le sue mani quando, scappato come una lepre subito dopo l'urto violento contro lo scoglio davanti al Giglio, non ha invece avvertito il dovere di rimanere a bordo e tendere le sue mani per salvare i suoi passeggeri? Invitando oltretutto la Corte a valutare il suo tratto umano che a lui solo, evidentemente, non è apparso perlomeno abominevole? Francesco Schettino potrebbe essere impazzito. Ma fatti suoi. Ove davvero volesse andare a difendersi così in Appello - da reo, cioé, confesso - dovrebbe andare incontro ad una pena maggiore dei ridicoli 16 anni comminatigli in primo grado di giudizio. E, così, giustizia potrebbe essere veramente fatta.
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