"In Europa - ha preannunciato, dopo un incontro con il britannico anti-Unione Nigel Paul Farage, l'ulceroso Belle Grillo - faremo guai".
A Beppe Grillo, quindi, non hanno fatto alcun effetto né la sberla elettorale né la terapia a base di "Maalox": stessa acidità, stessa infiammazione, stesso singhiozzo politico. Dopo la carenza enedemica di vitamine propositive in Italia, via alla seconda fase in Europa. Dove gli eletti "5 stelle" non andranno anche qui per cercare di costruire qualcosa di utile per i cittadini, ma con la sola intenzione e il solo programma di fare guai. Complimenti. E con la speranza, seppure fioca, che Beppe Grillo, un giorno, smetta di doversi occupare del suo stomaco irritato e cominci ad occuparsi del suo cervello un po' così. Dal "Maalox", insomma, al "Dmae" che sarebbe quel dimetilaminoetanolo capace di migliorare tutte le prestazioni cerebrali. Ma andrebbe bene, volendo, anche una semplice dose giornaliera di "ginseng".
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