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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

domenica 18 maggio 2014

Beppe e il "nero"

"Beppe Grillo - è sbottato il "patron" oggi quasi ottantenne di numerosi locali della "dolce vita", Lello Liguori - ogni volta che lavorava per me, su 70 milioni a "serata" che incassava, 10 erano su assegno e 60 "in nero". Di "serate", per me, ne avrà fatte 15, forse 20. Ora non ricordo bene, ma, ponendo che ne abbia fatte anche soltanto 10, ha intascato "in nero" ben 600 milioni. E però, siccome il sistema non era e non è così soltanto con me, si può calcolare che, in tutto, Beppe Grillo abbia incassato "in nero", fino ad oggi, sui due-tre miliardi. Ora, perciò, che cosa va in giro ad urlare contro tutti, a fare le prediche, a presentarsi come il paladino dell'onestà e della correttezza?"
Giusta domanda finale: che cosa va in giro ad urlare Beppe Grillo con una coscienza così sporca e una carriera di comico "noir"? Ma stia attento il "patron" Lello Liguori: ove l'urlatore dalla faccia di bronzo (non da sole) dovesse davvero riportare un grande successo alle elezioni del 25 e facesse la sua annunciata marcia su Roma - avendo fatto sapere di non essere Hitler, ma addirittura oltre Hitler - potrebbe condannarlo alla camera a gas. Magari il gas mefitico e velenoso dei suoi discorsi di improvvisato politico "noir".
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