"Alessandro Cecchi Paone - nei manifesti della sua campagna elettorale - si era presentato con la sola sua immagine e il suo motto era stato: "Mi candido per amore"".
Non hanno fatto alcun effetto né l'ostentazione del suo "lato A" senza nome e cognome né il suo proposito amoroso: gli elettori, infatti, non lo hanno eletto. Lui, però, potrebbe fare causa a quel saggio il quale - come ha narratto in un suo libro - gli ha predetto il "futuro in quattordici incontri". Senza infatti anticipargli, in un quindicesimo incontro, come sarebbe stato amaramente "trombato".
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