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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

lunedì 19 maggio 2014

"Cinque stelle" o "cinque svastiche"?

"Noi - ha dovuto confermare la sua marcia indietro, in un comizio a Verona, Beppe Grillo - non vogliamo vivisezionare il cagnolino Dudù".
Beppe Grillo, però, ha deciso di andare ben oltre. "Vogliamo vivisezionare - ha fatto sapere - il suo proprietario". Non solo. Balzando da Silvio a Matteo, poi, ha sparato: "Renzi va avvertito che anche lui è un essere umano e che lo attende sicuramente la "lupara bianca"". Da coerente - come lui si è definito - "oltre Hitler". Mentre uno dei suoi "pentastellati" "Ss" non ha voluto aspettare nemmeno la "marcia su Roma" post-elettorale per andare ad aggredire quell'imprenditore dello spettacolo Lello Liguori, benché oggi ottantenne, il quale ha osato denunciare i miliardi incassati "in nero" dal Beppe quando era ancora un comico da palcoscenico. "Domenica - ha esortato, con riferimento al "Movimento 5 stelle", il "premier" Renzi - non votate per i buffoni". Più che giusto. Anche perché questi buffoni sono anche pericolosi nazifascisti del nuovo millennio.
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