"I cambi degli amministratori delegati all'Eni, a Terna, a Finmeccanica e all' Enel - sono stati fatti i conti - costeranno, allo Stato, più di ventidue milioni e 500 mila euro".
Per la precisione, infatti, l'amministratore delegato uscente dell'Eni, Paolo Scaroni, se ne andrà con una "buonuscita" di otto milioni e 400 mila euro, quello dell'Enel, Fulvio Conti, con una di sei milioni e 400 mila, quello di Finmeccanica, Alessandro Pansa, con una di cinque milioni e 400 mila, quello di Terna, Flavio Cattaneo, con una di due milioni e 400 mila. E' il mercato, bellezza, con le sue leggi vergognose. Che continuano a valere anche quando un Paese è in grossa crisi economica, il suo prodotto interno lordo langue, le piccole e medie imprese non vengono supportate adeguatamente, la disoccupazione aumenta, molti di quanti lavorano guadagnano appena 500-700 euro, ci sono pensioni da fame e perfino chi non riesce a mangiare tutti i giorni o chi non può acquistare più, neppure, le medicine essenziali. Ma loro - Paolo Scaroni, Fulvio Conti, Alessandro Pansa, Flavio Cattaneo - loro non si turbano. E perché mai? E' il mercato, bellezza, vergognoso, ma legale. Legale, ma non etico. E, però, che fa? L'etica, ormai, "l'è morta".
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