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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 15 maggio 2014

L'inquietante guerra al Tribunale di Milano

"Dopo che il procuratore aggiunto del Tribunale di Milano Alfredo Robledo ha denunciato - al Consiglio superiore della magistratura - che il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati ha commesso gravi irregolarità nei processi e nell'assegnazione dei fascicoli ai vari "pool" di magistrati, il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati non solo è andato a smetirlo, ma lo ha accusato di avere intralciato le indagini sugli appalti all' "Expo" di Milano".
Finito qui in attesa di una imbarazzante decisione del Consiglio superiore della magistratura? Macché. Il sostituto procuratore Robledo ha smentito quel suo presunto intralcio e ha accusato di falso, avvertendo di avere tanto di prove, il procuratore capo Bruti Liberati. Beh, che al Tribunale di Milano tante cose non andassero per il verso giusto lo avevano capito anche gli scemi. Non si sarebbe mai immaginato, tuttavia, che il procuratore capo e un procuratore aggiunto arrivassero ad accusarsi e ad insultarsi in modo pubblico e così plateale. Mettendo in piazza episodi che non tanto gettano ombre inquietanti sulle loro persone e sui loro uffici quanto sempre meno credibilità e sempre più discredito sull'amministrazione di certa giustizia. Tutto è ora, comunque, sul tavolo del Consiglio superiore della magistratura. Un bel grattacapo, non c'è dubbio, ma l'augurio è che non finisca, come al solito "a tarallucci e vino". Con un buffetto, sulla guancia destra, al procuratore aggiunto Alfredo Robledo e un buffetto, sulla guancia sinistra, al procuratore capo Edmondo Bruti Liberati. Ne va della dignità del Consiglio superiore della magistratura. Ma - quello che è più importante - della Giustizia con la "G" maiuscola.
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