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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 11 dicembre 2015

Quel crac della vergogna

"Crac "Banca Etruria", "CariChieti", "Banca Marche" e "Cari Ferrara" - riepilogando la tragica storia - per ora in quattro atti. Atto primo, protagonista l'Unione europea: "Quelle banche hanno venduto prodotti non adatti". Atto secondo, protagonista la Banca d'Italia: "Noi avevaamo chiesto che i prodotti finanziariamente pericolosi fossero venduti soltanto agli investitori istituzionali, ma è stata proprio l'Unione europea a risponderci che sarebbe stato impossibile". Atto terzo, protagonista la Consob: "Noi abbiamo controllato - come tutte -  le quattro banche finite in crac, ma certo che gli acquirenti delle obbligazioni subordinate avrebbero dovuto da subito essere informati o capire che stavano acquistando prodotti pericolosi". Atto quarto, protagonista il Governo: "Stiamo studiando come venire umanamente incontro, in parte, ai possessori delle obbligazioni subordinate rimasti senza un euro, ma l'Unione europea ci sta creando difficoltà".
Quale sarà il quinto atto? Ci si augura meno disgustoso dei precedenti quattro. Che i responsabili tutti, anche nelle fredde stanze dell'Unione europea, siano chiamati a rispondere delle loro azioni, delle loro timidezze e delle loro omissioni. E, perlomeno, cerchino di limitarne i danni. Loro, i responsabili tutti, navigano - chi più chi meno - nell'oro. Ma i possessori delle obbligazioni "tarocche" rifilate loro dalle quattro banche finite in crac hanno perso tutti i risparmi della loro vita e si ritrovano senza più un euro. Sarebbe davvero il colmo, il colmo del cinismo, se l'unico responsabile, alla fine, fosse il povero pensionato impiccatosi per disperazione. Perché " colpevole" di non essersi accorto che lo stavano fregando, oltretutto, a termini di legge.
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