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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

lunedì 14 dicembre 2015

"Campa cavallo ché l'erba cresce"

"Banca d'Italia e Consob - dopo il crac di "Banca Etruria", "CariChieti", "Banca Marche" e "CariFerrara" - non ci stanno ad essere indicate come le responsabili di quanto è successo anche questa volta. La Banca d'Italia: "E' da un anno intero che abbiamo chiesto invano, in audizioni  e in interventi pubblici, una legge per vietare la vendita allo sportello delle obbligazioni subordinate". La Consob: "Se non abbiamo il potere di fare domande alle banche e di avere da loro risposte, come si fa ad ottenere trasparenza?""
Due colpi micidiali, dunque, sparati contro il Governo. Colpevole, come sembra, di avere sempre snobbato un problema molto serio. E che, ora esploso ai danni di migliaia di risparmiatori, altro non annuncia di voler fare se non facilitare un parziale ed "umano" rimborso (con gli euro, comunque, del Fondo interbancario di riserva) soltanto agli azionisti "più deboli" i quali dovranno dimostrare, in ogni caso, di essere stati veramente ingannati. Oltre che di voler definire in futuro, con calma, una riforma del settore bancario. E di essere d'accordo per una commissione d'inchiesta tanto, poi, si sa come queste commissioni d'inchiesta vanno a finire a schifìo. Insomma, caro obbligazionista fregato a termini di legge e con il consenso del Governo, "campa cavallo ché l'erba cresce".
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