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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 17 dicembre 2015

Chi indagherà su "Banca Etruria"?

"Ad indagare sul crac di "Banca Etruria" dovrebbe essere - per competenza territoriale - il procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi".
Ma perché dovrebbe essere e non sarà? Perché - guarda caso - il procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi, è anche il consulente per gli affari giuridici di quel Governo Renzi  che ha, tra i suoi componenti, due o tre "pezzi forti" sui quali il crac e il salvataggio di "Banca Etruria" potrebbero avere indirizzato qualche inquietudine. E allora? Sembrerebbe, allora, che il Consiglio superiore della magistratura stia pensando al da farsi. Ma con la calma e la bonomìa consuete o con l'urgenza e la severità che il "caso" richiede? L'augurio è per la seconda ipotesi. Anche perché il "Giubileo della misericordia", che durerà dodici mesi, è cosa di fede religiosa, non di giustizia laica.
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