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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 21 luglio 2015

Un semplice buffetto al pubblico ministero "scordarello"

"Un pubblico ministero - a Lecco - aveva "dimenticato" in cella due persone in attesa dell' iter processuale, poi se n'era ricordato dopo 208 giorni per uno e 116 per l'altro e li aveva rimessi in libertà".
"L'ingiusta privazione della libertà - avevano giustamente sottolineato i magistrati di primo grado ai quali era stato affidato l'incredibile "caso" - è un "fatto estremamente grave". Ma, una volta a sentenza, avevano condannato il pubblico ministero "scordarello", in sede disciplinare, alla semplice sanzione della censura. Sentenza poi confermata, addirittura a sezioni riunite, dalla Cassazione civile. Il solito buffetto al birichino, dunque, invece di una sanzione giustamente severa. Perché 208 giorni di carcere ingiusto in un caso e 116 in un altro non sono un gradevole soggiorno alle Haway. Ma non parlate, ai giudici, di responsabilità in caso di loro errori e di loro leggerezze anche non da poco. Per loro, tutt'al più, un buffetto e buon proseguimento. Anche di carriera.
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