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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 30 gennaio 2015

Ma da domani si farà davvero sul serio?

"Dopo le altre due previste "fumate nere" - per l'elezione del nuovo capo dello Stato - da domani si dovrebbe fare, finalmente, sul serio".
 Ma non è detto. Perché neppure questa quarta votazione, quella che richiede una maggioranza ridotta, sembra nascere sotto il segno della serietà. Non tanto perché il candidato del Pd, Sergio Mattarella, potrebbe non raggiungere i voti necessari, ma perché alcuni partiti e movimenti, di qui a domani, starebbero per cedere alle varie "lusinghe" degli ambasciatori del "premier" Renzi per evitargli sorprese. Come, sembrerebbe, il "Nuovo Centro Destra" di Angelino Alfano, evidentemente più attaccato alle poltrone che alla coerenza, e, addirittura, il "Movimento 5 stelle", sempre più attaccato allo sfasciatutto per lo sfasciatutto. Anche se, sul "blog" di Beppe Grillo, è proprio oggi apparso un duro attacco contro Sergio Mattarella ai tempi in cui Ministro della Difesa negò, con rabbiosa ostinazione, ogni collegamento tra i linfomi anche mortali di cui erano rimaste vittime i nostri militari nei Balcani e l'uranio impoverito contenuto nelle bombe e nei proiettili dei cannoni fatti esplodere dalle truppe americane. Ma Beppe Grillo - ecco il punto - conta ancora qualcosa o come sempre nel "Movimento 5 stelle"? Certi ultimi abbandoni e certe contestazioni ultime nei suoi confronti testimonierebbero per il no. A domani, comunque. Con l'augurio, perlomeno, che non continuino ad esserci schede irresponsabili e gravemente irridenti nei confronti di un atto così serio come l'elezione del Capo dello Stato. E che, accanto ai nomi di Ezio Greggio, Giancarlo Magalli, Massimo Giletti e Sabrina Ferilli, qualcuno non aggiunga anche quello della raffinata Luciana Littizzetto.
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