"Antonio Di Pietro - sempre secondo le rivelazioni dell'ex ambasciatore Usa a Roma, Reginald Bartholomew, e dell'ex console a Milano, Peter Semler - si è recato, tra il 1992 e il 2000, ben quattro volte negli Stati Uniti. E, ogni volta, ha incontrato anche particolari enti e personaggi istituzionali come - ad esempio - l' "United States Information Agency", quella superagenzia di investigazioni private "Kroll" che da sempre lavora anche per l' "Intelligence" Usa, magistrati ad alto livello, capi dell'Fbi, l'ex segretario di Stato Henry Kissinger, il sindaco e il governatore di New York (Rudy Giuliani e Mario Cuomo)"
Niente, anche qui, che possa "azzeccarci" prima con l'attività di magistrato, poi con la costruenda attività di politico di Antonio Di Pietro, l'abruzzese-americano? Verosimile, per carità. Ma allora, invece di indignarsi punto e basta, l' "Antonio Di Pietro dei due mondi" chiarisca, dimostri, smentisca documenti alla mano. Uno dei suoi presunti "diffamatori", appunto, è morto. Ma l'altro è vivo e, semmai, sempre querelabile.
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