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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 26 maggio 2016

Incauto Nardella

"Chi ha sbagliato - ha garantito, a proposito della incredibile voragine apertasi in Lungarno Torrigiani, il sindaco di Firenze, Dario Nardella - dovrà pagare".
Giusto quanto ovvio. Ma, forse, il sindaco Dario Nardella potrebbe non essersi reso conto, in un momento tanto concitato, delle parole procunciate. Perché chi ha sbagliato è stata sicuramente la  "Publiacqua", la più grande azienda idrica toscana, che ha come soci 46 Comuni tutti pd e, dal 2006, anche soci privati fra i quali, con il 40% del capitale sociale, il dimostratori non puro e potabile Monte dei Paschi di Siena. Che poi, il 4 maggio scorso, ha approvato dividendi, a tutti quei suoi soci, per ben 18 milioni e mezzo. E che infine, da anni, è uno dei più accoglienti "poltronifici" fiorentini  dove far accomodare amici e sostenitori di Matteo Renzi. Da Erasmo D'Angelis, ad esempio, a Maria Elena Boschi ante ministro. Senza dimenticare, fra i maggiori, quel Filippo Vannoni il quale, oltre che presiedere  "Publiacqua", fa, come suo attuale secondo lavoro, il consulente a Palazzo Chigi. Una "Publiacqua", insomma, sotto il segno del capricorno Matteo. E dunque, in barba ai suoi ormai fragili tubi di ghisa, in una sempre più solida botte di ferro. Dall'interno della quale, perciò, sarà difficilmente costretta a pagare. Pagherà, tutt'al più, qualche tecnico di "terza fascia". Magari "fassiniano" o "bersaniano". "Maremma incauta Nardella".
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