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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 17 maggio 2016

Festeggiamenti

"Ieri - 16 maggio - gli eugubini hanno festeggiato il loro protettore Sant'Ubaldo. Ma a festeggiare, ieri 16 maggio, non sono stati i soli".
Chi altri? Innanzitutto, in ordine temporale, il tecnico della nazionale di calcio, Antonio Conte, il quale era stato rinviato a giudizio perché accusato, quando allenava la squadra del "Siena", di frode sportiva. Ma è stato assolto con rito abbreviato, il 16, perché non solo estraneo alla frode, ma anche perché, di quella frode, "non poteva sapere". "Forza Antonio", dunque, "alé, alé". Liberato da ogni ingiusta accusa, tornato innocente come un bambino appena nato, completamente tranquillo in vista dell'imminente pugna degli "europei di calcio". Poi, a seguire, quel "premier" Renzi e quel Ministro all'Interno, Angelino Alfano, i quali avevano fatto i conti e avevavo stimato conveniente, per loro, tenere aperte le urne anche il lunedì. Ma poi hanno studiato meglio i sondaggi, hanno fatto rapida marcia indietro e, il 16, hanno riportato, con un nuovo decreto, le urne aperte soltanto la domenica. "Forza Matteo, forza Angelino", dunque, "alé, alé". Liberatisi dal pericolo del lunedi, tornati paraventi come della migliore "scuola verdiniana", più tranquilli sull'esito dell'imminente pugna delle amministrative di giugno. Infine Stefano Fassina, candidatosi a sindaco con la lista "Sinistra per Roma", il quale si era visto bocciare, con il Pd a leccarsi i baffi, sia dalla Commissione elettorale sia dal Tar. Ma è stato invece riammesso dal Consiglio di Stato, il 16, a concorrere per il Campidoglio. "Forza Stefano", dunque, "alè, alè". Liberato da un'assurda eliminazione formale, tornato a buon diritto tra i protagonisti, serenamente tranquillo davanti alla pugna che lo attende, soprattutto, con il Pd. Un 16 maggio, insomma, di tante feste e di tanta felicità. Auguri a tutti. Sperando che se lo meritino. Al di là del risultato finale. Perché, decoubertianamente, l'importante non è vincere, ma partecipare. Partecipare con correttezza, con dignità, con onore. Anche se, ormai, siamo nel 2016.
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