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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 13 marzo 2015

La trave e la pagliuzza

"L'assoluzione in Cassazione di Silvio Berlusconi - ha aggiunto la sua, dopo i severi rilievi già mossi dal quotidiano cattolico "Avvenire", dalla Conferenza espiscopale italiana e dal suo presidente Angelo Bagnasco,  il settimanale "Famiglia cristiana" - non ha cancellato i fatti con un colpo di spugna, ma ne ha semplicemente negato la portata penale... La responsabilità politica richiederebbe, a chi in pubblico si autoproclama difensore dei valori della famiglia, di tenere nel privato un comportamento adeguato alla narrazione pubblica".
Princìpi - Berlusconi, sempre, o non Berlusconi - in tutto o in parte, magari, condivisibili. Ma c'è qualcosa che, in questi sermoni dal pulpito, stride clamorosamente. C'è, a stridere clamorosamente, che ben più numerosi e ben più gravi reati e peccati commessi nei seminari, negli oratori e nelle canoniche di Santa Romana Chiesa non solo non hanno avuto nemmeno un colpo di spugna - come reati - nei Tribunali laici penali, ma, da chi - a maggior ragione - si autoprocalama difensore dei laici e santi valori etici, troppo spesso non si è invece tenuto un comportamento adeguato alla così definita "narrazione pubblica". Oltretutto, spesso, con la copertura dei suoi superiori. Disse in quel tempo - come si narra nel Vangelo di Luca - il Gesù di Nazareth: " Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello "Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, mentre non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello". Che cosa c'è allora? La parabola del Gesù di Nazareth non vale per certi "neo pseudo Vangeli anni Duemila", per certe "porpore" e per certi pulpiti di Santa Romana Chiesa?
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