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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 23 dicembre 2014

Giochi e scommesse pericolosi? E il Governo li aiuta

"I "giochi slot", le scommesse, le lotterie - continua a martellare la pubblicità - sono pericolosi perché possono condurre alla dipendenza e perché possono coinvolgere anche minori di diciotto anni".
Più che giusto ed opportuno. Peccato, però, che il primo ad infischiarsene sia proprio il Governo. Il quale infatti, in uno dei suoi tanti emendamenti fatti appprovare nella cosiddetta "Legge di stabilità", ha teso una generosa mano ai vari concessionari e abusivi del settore. Per la "Sisal", ad esempio, società concessionaria presieduta dall'ex Ministro delle Finanze Augusto Fantozzi e controllata dalla "holding" lussemburghese "Gaming invest", è stato deciso di adottare "ogni misura utile al sostegno dell'offerta" del "Superenalotto" e, quindi, di aumentarne l'ammontare delle vincite. Ma poi, per i circa settemila punti di scommesse fino ad oggi privi di concessione statale, la possibilità, pagando una determinata somma entro fine gennaio prossimo, di entrare in quel circuito ufficiale e legale che annovera, già da solo, 7.400 punti. Un incredibile raddoppio, dunque, solo allo scopo di assicurarsi maggiori entrate fiscali, cinicamenete, sulla pelle di centinaia di migliaia di cittadini malati di ludopatia. Con una ciliegina, inoltre, sulla torta avvelenata: quando si dovranno indire le gare per le nuove autorizzazioni e per il rinnovo delle vecchie interverrà una commissione composta di cinque membri, inclusi magistrati e avvocati in pensione. Anche magistrati,sì. Con tanti saluti, cioè, alla  decisione presa in "pompa magna" di vietare l'affidamento di incarichi pubblici ai pensionati dello Stato. Vergogna. Doppia, tripla vergogna.
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