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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 15 luglio 2016

L'ipocrisia del "dopo Nizza"

"A centinaia stavano ammirando i fuochi d'artificio al suono di allegre note musicali - sulla "Promenade des anglais" a Nizza - quando un terrorista su un "tir" si è abbattuto su di loro e, prima di essere colpito a morte, ha percorso due chilometri uccidendo 84 persone e ferendone più di cento".
La notizia è su tutti i quotidiani e su tutti i telegiornali del mondo e non ha bisogno di particolari. Quello che qui si vuole sottolineare, invece, è che - come sempre in questi casi - è risuonata la solita stantìa musica e sono partiti i soliti grigi fuochi d'artificio delle irritanti dichiarazioni ufficiali. Jean Claude Junker, presidente della Commissione europea: "La Francia può contare sul sostegno dell'Unione nella lotta contro il terrorismo". Meno male, se fosse vero, considerato che, fino ad oggi, né la Francia né altri hanno potuto contarci. Barak Obama, presidente degli Stati Uniti: "Sappiamo che la forza di carattere della Repubblica francese  resisterà a lungo dopo questa tragica e devastante perdita di vite umane". Ma la Cia, che glielo avrà detto, avrebbe potuto anche dirgli che, magari, sarebbe stato più gradito un appoggio concreto più che morale. Angela Merkel, Cancelliera tedesca: "L'orrore dell'attacco è difficile da rendere in parole". Tanto è vero che, in effetti, sarebbe finalmente tempo di controbatterlo con i fatti.  Theresa May, neopremier inglese: "Tutti i nostri pensieri sono con i nostri amici francesi". I pensieri, sia chiaro, e nulla di più. Matteo Renzi, premier" italiano: "Reagire è un dovere morale". Se fosse anche materiale, però, sarebbe molto più efficace. Papa Francesco: "Chiedo a Dio di convertire il cuore dei violenti accecati dall'odio". Anche se forse, lasciando un attimo da parte la misericordia, sarebbe più utile chiedere di distruggerli come Sodoma e Gomorra. L'Università Al-Azhar, la massima istituzione nel mondo arabo sunnita: "Questi atroci attentati terroristici contraddicono gli insegnamenti dell'Islam. Insieme dobbiamo liberare il mondo dal terrorismo". Giusto, ma gli insegnanti di troppi "imam" continuano invece ad istigare all'odio omicida. E l'Islam autentico, quello cosiddetto moderato, non sembra invece darsi troppo da fare per liberare il mondo dai terroristi peccatori. La solita stantìa musica, sì, e  i soliti grigi fuochi d'artificio delle irritanti dichiarazioni ufficiali. Che oltretutto, fra qualche giorno, non si udranno e non si vedranno più nemmeno loro. Fino a risuonare e a riscintillare sinistramente - Dio non voglia, non voglia Allah, non voglia il destino - al prossimo terribile attentato dei terroristi assassini.
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