"Va bene l'autonomia dei giudici - ha scritto Michele Ainis, docente di "Istituzioni di diritto pubblico" all'Università di Roma 3 - ma, alla prova dei fatti, questa autonomia degenera in separatezza, la separatezza in arbitrio, l'arbitrio in impunità generalizzata. Cane, insomma, non mangia cane".
Il professor Michele Ainis ha scritto tutto ciò su un giornale berlusconiano? No: lo ha scritto su "L'Espresso" del 24 febbraio. Ma allora? Allora chissà. E chissà se il Silvio da Arcore, dopo averlo saputo, gli ha mandato per gratitudine a casa - sfidando, ancora una volta certi magistrati - una cassetta di pregiati vini d'annata.
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