"L'esercizio del diritto costituzionale a manifestare pacificamente - ha ammonito il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dopo i tafferugli in prossimità della villa di Silvio Berlusconi ad Arcore - non deve degenerare in inammissibili disordini e scontri provocati da gruppi estremisti".
Berlusconi o non Berlusconi, ammonimento giusto ed opportuno. Solo che il Presidente della Repubblica in quanto garante della Carta costituzionale è stato incredibilmenete snobbato in quanto Presidente dell' organo supremo dei magistrati. Il giudice per le indagini preliminari di Monza, cui è toccato occuparsi dei tafferugli in prossimità della villa di Arcore, ha infatti subito scarcerato i due giovani arrestati e denunciati dalle forze di polizia in quanto - ecco il punto in contrasto con il Presidente Napolitano - "il loro ruolo nei disordini non è stato connotato da particolare gravità". I due giovani, così, sono stati rimessi in libertà e, insieme ai loro "compagni di disordini e di scontri" che li stavano aspettando, hanno lietamente brindato a spumante. Alla faccia non tanto di Silvio Berlusconi quanto della Carta costituzionale e della Giustizia giusta. Soprattutto di un Presidente della Repubblica smentito e scavalcato.
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1 commento:
Il principio è giusto: l'espressione di un'opinione contraria non deve essere violenta e chi lo fa deve essere perseguito.
Nel caso specifico dei due arrestati, le riprese televisive mostrano quanto le accuse sono infondate: quello che avrebbe preso a calci e pugni gli agenti, in realtà, steso a terra sotto molti poliziotti si dimenava per non essere bastonato. Quello che avrebbe brandito un coperchio (!) contro gli agenti era fermo, con questo "scudo" che usava come scudo per le manganellate.
Forse chi li ha scarcerati ha deciso dopo aver ascoltato entrambe le campane, non solo quella di chi li ha arrestati.
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