"La baronessa britannica Catherine Ashton - stanno riportando i giornali - continua a non assolvere, di fronte alla tragedia che sta sconvolgendo i Paesi africani affacciati sul Mediterraneo, il suo importante ruolo di Ministro degli Esteri dell'Unione europea. Non solo: una volta che ha cercato di farsi vedere e sentire, in Egitto le hanno decisamente chiuso le porte in faccia".
Ennesima prova di inefficienza e di mancanza di personalità, dunque, da parte della baronessa britannica Catherine Ashton. Per cui, a questo punto, sale legittima una domanda: ma sulla base di quale "curriculum" la titolata signora è stata a suo tempo scelta in un ruolo delicato e difficile come quello di Ministro degli Esteri dell'Unione europea? Solo perché baronessa, baronessa di Upholland? Ma allora, se l'Europa avesse a suo tempo scelto di farsi rappresentare proprio da qualche "quarto di nobiltà", di gran lunga più lungimirante e più opportuna sarebbe stata la scelta - fatta invece cadere all'ultimo momento - dell'italico Massimo D'Alema. Il quale non avrebbe avuto alcuna difficoltà a muoversi, date le sue doti e la sua esperienza, in modo corretto e tempestivo. E però no - potrebbe obiettare ancora più di qualche deputato europeo - no, assolutamente no, perché Massimo D'Alema non aveva - chiaro o no? - alcun "quarto di nobiltà". Ma va là. Massimo D'Alema, da tempo, è uno degli arciduchi della sinistra italiana. Molto meglio e molto di più di una scialba baronessa britannica di Upholland.
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