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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

sabato 28 febbraio 2015

Piazza Rossa. Di sangue

"Boris Nemtsov - uno dei "leader" dell'opposizione al presidente Vladimir Putin - è stato assassinato, con quattro revolverate alla schiena, a pochi passi dalla Piazza Rossa".
Vladimir Putin non poteva non condannare ufficialmente l'omicidio, lo ha ipotizzato come un atto provocatorio, ma ha anche definito Boris Nemtsov "uno qualsiasi". Ma Boris Nemtsov non era "uno qualsiasi". Non tanto perché proprio domani avrebbe dovuto capeggiare una manifestazione contro Vladimir Putin quanto perché stava per pubblicare un "dossier" sulla presenza delle truppe russe in Ucraina con particolari molto compromettenti per il presidente e per il suo Governo. Altro, dunque, che "uno quasiasi": uno libero e coraggioso. Uno, come è sempre avvenuto nei regimi dittatoriali, anche in quelli con la maschera posticcia della democrazia, da eliminare alla svelta. Un atto provocatorio, certo, ma compiuto da chi?
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