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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

lunedì 9 febbraio 2015

Incredibile giudice a Padova

"Imed Khannoussi - 35 anni, libico, pregiudicato e senza fissa dimora -  stava spacciando droga, a Padova, quando due carabinieri lo hanno colto in flagrante, gli si sono avvicinati, gli hanno intimato di alzare le mani, ma lui le mani le ha messe subito al coltello e li ha feriti neppure troppo leggermente. Di qui l'arresto per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, tentato omicidio e l'accompagnamento in carcere".
Il mattino dopo, a neppure ventiquattr'ore dal fatto, Imed Khannoussi era però di nuovo già libero. Il giudice che è andato ad interrogarlo, infatti, ha ritenuto  che un tipo così non fosse un tipo pericoloso e meritevole di una qualche pena per l'aggressione ai due carabinieri, lo ha fatto scarcerare e si è limitato a vietargli la dimora nel comune di Padova. Divieto che Imed Khannoussi ha gradito moltissimo perché, oltre ad avere scampato incredibilmente il carcere, è subito partito per nuovi lidi. A continuare a spacciare tranquillamente droga e, ove servisse, ad accoltellare chi volesse impedirglielo. E bravo, dunque, il "giudice liberatore". Del quale - chissà perché - non è stata rivelato il nome, ma che  il Consiglio superiore della magistratura non farebbe male ad identificare. Magari, come suo solito, soltanto per dargli un buffetto di rimprovero sulla guancia.
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