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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 12 febbraio 2015

Schettino libero

"Per l'ex comandante della "Costa Concordia", Francesco Schettino  - hanno sentenziato i magistrati del Tribunale di Grosseto - condanna non a 26 anni come richiesto dalla pubblica accusa, ma a 16: 5 per disastro colposo, 10 per omicidi plurimi colposi, 1 per abbandono di persone minori o incapaci".
L'ex comandante Francesco Schettino, dunque, verrà ora spedito in carcere? Meno che mai. E perché? Perché in attesa degli altri gradi di giudizio - secondo i magistrati del Tribunale dei Grosseto - lui è uno che non fugge, può darsi dall'Italia, ma tutto al più fugge su uno scoglio mentre molti suoi passeggeri muoiono. Tanto è vero che gli hanno lasciato, di ciò convinti, perfino il passaporto. Ma non solo: lo hanno interdetto dalla carica di comandante di nave per appena 5 anni e, dunque, Schettino potrà andare a sbattare di nuovo contro uno scoglio - il destino cinico e baro, per carità, non voglia - già dal 2020. C'è da rimanere perplessi. Specialmente se si ricorda che, in alcuni casi, la magistratura ha spedito in galera chi aveva rubato la mela da un albero in stato, spesso, di necesità. Ma i giudici del Tribunale di Grosseto, forse, si saranno inteneriti alle lacrime ipocrite scese - come in un classico "reality show" - lungo le gote del povero imputato. E avranno ritenuto non dover infierire su chi aveva spudoratamente dichiarato - sempre in quello "show" - che. quel 13 gennaio 2012 della tragedia, era morto anche lui. Non sarebbe stato bello, certo, colpire un uomo morto.
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