"Chiediamo scusa - continuano a dirsi contriti a "Poste italiane" - per i disagi che stanno avvenendo dal primo giugno ai nostri sportelli".
Disagi, però, per l'ennesima volta non da poco. Che meriterebbero, oltre alle più o meno sinceramente contrite scuse, un impegno finalmente serio: dedicare la propria attività ai servizi istituzionali (conti correnti, vaglia, telegrammi, raccomandate, pacchi, francobolli, raccolta e distribuzione della corrispondenza) e solo se avanzasse del tempo ad attività finanziarie e commerciali ormai di ogni tipo. Il contrario, insomma, di quanto sta avvenendo già da molto tempo.
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