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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 24 novembre 2011

La verità oltre i santi

"Pierferdinando Casini - dopo avere conosciuto di essere stato chiamato in causa insieme al segretario e al tesoriere del suo Udc, per lo scandalo delle "mazzette Enav-Finmeccanica", nelle dichiarazioni rese ai magistrati dall'imprenditore Tommaso Di Lernia - ha così replicato: "Chi ci accusa non è Santa Maria Goretti".

Sarà sicuramente che l'imprenditore Tommaso Di Lernia non abbia mai avuto i requisiti per poter essere annoverato, insieme con la Santa Maria Goretti, nella celeste schiera dei beati, delle vergini e dei martiri. Ma il punto non è questo. Il punto è se la chiamata in causa di Pierferdinando Casini e dei vertici dell'Udc - venga da un diavolo o da un santo - abbia un fondamento reale oppure no. Prefiguri un reato oppure no. Sia, perlomeno, da confidare in confessione oppure no. Presupponga, insomma, una severa giusta pena laica e, nel contempo, una remissione del peccato con migliaia di Pater, Ave e Gloria. Ma Pierferdinando Casini, nella sua replica, questo punto ha scelto di non toccarlo. Si è limitato soltanto a proclamare che l'imprenditore Tommaso Di Lernia non è Santa Maria Goretti. Ma verrà mai il tempo in cui si sentirà di proclamare che Santa Maria Goretti - al di là, anche, dello scandalo delle "mazzette Enav-Finmeccanica" - sono invece lui, il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa e il tesoriere Giuseppe Naro?

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