"Una visita di controllo fissatami per il 30 settembre dopo essermi sottoposto al alcuni importanti accertamenti clinici - si è lamentato il lettore Adolfo Tavernier sulle "Lettere al Corriere della sera" - mi è stata spostata, all'ultimo momento, una prima volta al 26 ottobre e una seconda volta al 7 novembre".
Grave, gravissimo. Ma ancora più grave è stata la risposta arrivata dalla Asl di competenza: i rinvii sono stati determinati da un "problema tecnico". Ora, per un "problema tecnico", si fermano, purtroppo e troppo spesso, i treni delle Ferrovie. Ma, in casi come questi, gli utenti - anche se non è poco - possono rischiare di perdere una coincidenza o un appuntamento. In casi come quello di Adolfo Tavernier, invece, gli utenti - anche se come massimo - possono rischiare di perdere la vita. E questo non dovrebbe apparire ad alcuno, tantomeno ad una Asl, un fatto da trattarsi con irresponsabile leggerezza. E da chiudersi con il solito tradizionale ferroviario "ci scusiamo per il disturbo".
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