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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

sabato 9 aprile 2016

Il nuovo schiaffo egiziano

"Sarebbero dovuti arrivare con duemila pagine di indagini serie - come avevano annunciato - e, invece, sono arrivati con duecento paginette di ricostruzioni e di ipotesi vergognosamente fasulle. E i tabulati telefonici? No. Con l'assurda motivazione che sarebbe stata violata la privacy dei cittadini egiziani. E le immagini delle telecamere? Neppure. Con l'assurda scusa che quelle immagini non erano decifrabili".
Ecco qua il risultato del viaggio Cairo-Roma della delegazione egiziana che, invece, avrebbe dovuto portare elementi per collaborare, con gli inquirenti italiani, sull'atroce morte del  nostro giovane ricercatore Reggiani. Un viaggio, dunque, di piacere. Per loro. E un nuovo schiaffo di scherno. Per noi. Che abbiamo sì richiamato l'ambasciatore "per consultazioni", ma che dovremmo ora pensare come comportarci nella eventualità, più che fondata, di altri schiaffi egiziani. Non facile. Per motivi strategici ed economici. E perché qualche altro Paese europeo è già pronto ad occupare, in Egitto, gli "spazi" oggi occupati da noi. Qualche altro "Paese fratello" che se ne infischia dell'orrenda morte del nostro giovane ricercatore e che si augura - c'è chi dice, addirittura, manovra - affinché l'Italia litighi definitivamente con il Cairo. "Premier" Renzi e Ministro degli Esteri Gentiloni, qui si parrà vostra nobilitate.
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