"L'ex ministro Calogero Mannino - ha sentenziato la Suprema Corte di Cassazione - va definitivamente assolto dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa".
Un sonoro ceffone, dunque, a quei giudici della Procura di Palermo che, il 24 febbraio del 1994, avevano rinviato a giudizio l' ex ministro e, il 13 febbraio del 1995, lo avevano addirittura sbattuto in galera per dieci mesi. Senza una prova certa, evidentemente, parola di Cassazione. Ma, forse, quei giudici avranno a suo tempo ragionato così: uno che di nome si chiama Calogero e di cognome Mannino non può che essere mafioso o amico di mafiosi. Il solito teorema, insomma, spesso ai limiti del ridicolo. Sotto l'accusa niente. Come niente saranno chiamati tuttavia a pagare, per quel procedimento risultato infondato e per i diciassette anni durante i quali l'ex ministro è stato tenuto sulle graticole di tribunali vari, i disinvolti giudici dell'allora Procura di Palermo.
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