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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 7 aprile 2011

Marco Boato versus Bruti Liberati

"Le intercettazioni riguardanti il Presidente del Consiglio in quanto imputato nel "processo Ruby" - ha così scagionato i suoi uffici il procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati - potevano essere legittimamente depositate nel suo fascicolo ai sensi della cosiddetta "Legge Boato" e, cioè, senza l'autorizzazione della Camera. Tutto normale, dunque, tutto in regola"". "E no - ha così replicato l'autore della legge invocata e che porta il suo nome, il "verde" Marco Boato - quelle intercettazioni, ai sensi della "mia" legge, non potevano essere legittimamente depositate nel fascicolo riguardante il Presidente del Consiglio, ma solo nei fascicoli di altri imputati. Tutto anormale, dunque, tutto fuori dalle regole. Una palese illegalità. Che, se è valsa a sputtanare Silvio Berlusconi come soggetto politico, ancor più ha però sputtanato i pubblici ministeri come operatori di giustizia".

C'è da restare, dunque, confusi e perplessi: avrà infatti ragione Marco Boato o avrà ragione Edmondo Bruti Liberati? Meglio: avrà capito e interpretato la legge in modo giusto chi l'ha concepita e fatta approvare in Parlamento o chi l'ha letta, magari senza occhiali, nelle stanze semibuie della Procura di Milano? "Ai posteri - se la sarebbe cavata il buon Alessandro Manzoni - l'ardua sentenza". L'ardua sentenza, in questo straordinario caso, potrebbe invece essere alla Corte Suprema di Cassazione. Sempre ammesso che il processo al Presidente del Consiglio, sul "caso Ruby", alla fine si celebri, se non nei modi, almeno nei tempi giusti.

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1 commento:

Matteo ha detto...

Caro Relandini, potrebbe per cortesia citarmi la fonte ufficiale delle dichiarazioni di Boato contenute nell'articolo?
Grazie.
Cordialmente,
Matteo