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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

lunedì 30 maggio 2011

Male Naomi, peggio l'Italia

"Pochi giorni fa - è corsa notizia - l'indossatrice Naomi Campbell è arrivata all'areoporto di Salerno, ma, quando un addetto alla sorveglianza le ha chiesto di aprire la borsetta - secondo i regolamenti - ha dato in escandescenze, non ha voluto sentirne e se n'è andata scortata da un codazzo protettivo di amici e di ammiratori".

Ma poi che cosa è successo? E' successo che l'arrogante ed isterica signorina, non ancora contenta di sé, ha subito scritto una lettera di protesta al sindaco di Salerno. E poi? Poi, invece di ricevere una convocazione presso le autorità di polizia e le autoriù giudiziarie, ha ricevuto una contrita lettera di scuse della direzione dell'areoporto. E poi ancora? Poi ancora, quando è terminata la festa a Capri per i suoi 41 anni, è tornata all'areoporto di Salerno, ha attraversato la zona di sicurezza senza che alcuno la "importunasse", è salita sul bus con il suo bagaglio non controllato, ha raggiunto l'aereo privato che l'attendeva in pista ed è trionfalmente partita. Che cosa dire? Tre cose. La prima: la signorina Campbell ha dato nuova spiacevole testimonianza di come continui a ritenersi non solo al di sopra dell'educazione, del buongusto, della correttezza, del rispetto per chi non possieda i miliardi. La seconda: l'augurio è che ad essere stato redarguito - o, al limite, cacciato - sia stato, nell'occasione, il direttore dell'areoporto che non si è comportato come suo dovere e non l'addetto alla sorveglianza che come suo dovere si è comportato. La terza: nel 2008, all'areoporto londinese di Heathrow, la signorina Naomi Campbell aveva insultato un dipendente e, per questo suo atto, era stata condannata a ben duecento ore di lavori forzati. Che sicuramente non avrà scontato. Ma, intanto, non era stata né perdonata, né scusata né riverita. E l'Inghilterra non aveva fatto la vergognosa figura dell'Italia.

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