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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

mercoledì 2 novembre 2016

Quelle armi all'Arabia Saudita

""Amnesty International" - alla fine dello scoso anno - ha denunciato come ordigni bellici prodotti da quello stabilimento della "Rwm Italia", a Domusnovas, che è una filiale del colosso tedesco "Rheinmetall", partano da Cagliari, via aereo o via nave, alla volta dell'Arabia Saudita. E l'Arabia Saudita li usi, contro lo Yemen, in un conflitto non autorizzato dall'Onu e che è teatro di continue violazioni dei diritti umani".
La denuncia, tra l'altro molto circostanziata, ha dato origine a cinque interrogazioni parlamentari, ma il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, non ha mai dato una risposta. Non solo: sono stati depositati, anche, esposti in varie Procure, ma soltanto una, quella di Brescia, ha creduto doversi occupare della inquietante denuncia. Trovandosi di fronte, però, ad un indegno rimpallo di spiegazioni: di qua il nostro Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, a sostenere che l'operazione sarebbe tutta "made in Germany" e l'Italia si sarebbe soltanto limitata a controllare il transito delle armi,  di là il Ministro dell'Economia tedesco a sostenere che quella della "Rwm" sarebbe invece un'esportazione tutta organizzata "made in Italy". Un lavoro dunque, quello della Pocura di Brescia, molto difficile. Mentre alcune foto, intanto, hanno documentato che nello Yemen, dove il conflitto ha già causato più di quattromila morti (di cui almeno 400 bambini) sono stati trovati ordigni esplosivi del medesimo tipo di quelli partiti o transitati dall'Italia alla volta dell'Arabia Saudita. Ma all'Onu, anche in questo caso, non vedono, non sentono, non parlano. Dormono.
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