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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 31 marzo 2009

Gli orrori del "made in China"

"La polizia cinese - è filtrato attraverso le pur strette maglie della censura governativa - ha attrezzato una decina di pullmini come patiboli mobili. Funziona così: per eseguire più velocemente le sentenze di morte sempre più numerose, i pullmini attraversano le varie regioni del Paese, caricano a bordo i condannati e, quando raggiungono il "tutto esaurito", il boia procede all'esecuzione cumulativa. Compiuta l'opera, via in marcia per un nuovo giro e via a nuove rapide esecuzioni di massa".
Il cinismo selvaggio "made in China", dunque, sta dando una nuova drammatica prova di sè. Che ancor più drammatica si rivelerebbe ove - secondo altre notizie di fonte più che seria - i "pullmini della morte" sarebbero stati addirittura attrezzati per l'espianto degli organi. Subito dopo l'esecuzione, cioè, gli organi "buoni" dei condannati sarebbero "trattati" per essere utilizzati nei trapianti. "Trattati" non solo chirurgicamente. Ma anche economicamente. Venduti, insomma, ai migliori offerenti. Cinesi e non cinesi. Con il resto del mondo, lì, a far finta di niente. A cominciare dalle istituzioni deputate a difendere i diritti umani e i diritti civili.

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