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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

mercoledì 10 giugno 2009

Mollis lex, sed lex

"Il boss della mafia Giacomo Ieni detto "Nuccio" - ha in sostanza sentenziato il giudice Filippo Milazzo - deve lasciare il carcere ed essere trasferito ai domiciliari perché depresso e perché, dunque, l'affetto dei suoi cari sarà per lui la terapia migliore per riprendersi e guarire".
In attesa che al giudice Milazzo venga coerentemente assegnato l' "Oscar alla bontà", sarebbe interessante però sapere che cosa accadrà quando il boss "Nuccio", creatura, si sarà ripreso e sarà guarito dal suo grave disturbo. Tornerà, come sembrerebbe giusto, in galera? Oppure il magistrato dal cuore d'oro lo lascerà tranquillo a casa, cullato dall'affetto dei suoi cari - e, magari, dei suoi teneri picciotti - per non farlo ricadere, meschino, in depressione carceraria? C'era una volta "dura lex, sed lex" e, certamente, in alcune epoche e in alcuni casi si è esagerato. Oggi, però, sembra che qualcuno stia esagerando con "mollis lex, sed lex".
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